Sondaggio sui candidati alle elezioni

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AIRE SOS INTERROGA I CANDIDATE

All’inizio della campagna elettorale, abbiamo deciso di guardare a 360 gradi tutti i candidati delle circoscrizioni elettorali fuori dall’Italia in modo da poter riferire oggettivamente ai nostri lettori, permettendo a ciascuno di loro di affermare posizione del loro partito su alcune questioni chiave.

Iniziamo col dire che ottenere informazioni su ciascuno dei candidati è stata una questione complicata. A differenza di altri paesi, dove i candidati sono obbligati a lasciare almeno un recapito per i potenziali elettori a cui rivolgersi, questo non è il caso delle elezioni italiane. Il sistema è saldamente bloccato nel XIX secolo, orientato verso liste elettorali che, in primo luogo, devono accontentare il partito nel suo insieme (o coalizione) piuttosto che essere realmente in contatto con gli elettori locali, con alcune notevoli eccezioni, ovviamente .

Non appena abbiamo ricevuto le liste ufficiali, abbiamo cercato i dettagli di ogni candidato, navigando tra i siti dei partiti, le pagine Facebook, Twitter e LinkedIn. Dopo alcuni giorni di duro lavoro, ci siamo ritrovati con una ventina di nomi abbinati a indirizzi e-mail e abbiamo inviato a ciascuno di loro un invito a contribuire due volte in pochi giorni per essere sicuri. Abbiamo trattato tutti allo stesso modo e vedrete l’elenco dei contributori nel nostro https://airesos.com/elections-2022/ 

QUESITI

I quesiti erano semplici e consistevano nel porre a ciascun candidato i tre temi chiave della propria campagna, quindi affrontare specifiche aree di interesse come Comites, Servizio Consolare e, infine, la loro opinione sulla comunità italiana vulnerabile e anziana all’estero e se ne avessero proposta per migliorare la loro sorte.  

Avremmo potuto chiedere molto di più, ma volevamo mantenerlo ragionevolmente breve poiché offrivamo anche l’opportunità di essere intervistati, cosa che pochissimi hanno colto.

LE RISPOSTE

Nell’approcciare il candidato di ogni partito (beh, i candidati con qualche tipo di contatto, ovviamente!), non c’era alcun pregiudizio. Come voi stesssi potrete constatare accedendo al link in questione, dei cinque che hanno risposto al nostro appello, tre erano di centrodestra, uno del PD e l’altro di +Europa. 

I TEMI PRINCIPALI

La prima domanda riguardava i tre temi principali della loro campagna. Le risposte erano sostanzialmente simili e riflettevano, per la maggior parte, l’esperienza personale di ciascun candidato. Così, ad esempio, i soggetti più coinvolti negli aspetti giuridici tendevano a concentrarsi più da vicino sulle riforme legislative. La tassazione era un argomento ricorrente e il miglioramento dell’accesso ai servizi consolari (non sorprende) su tutta la linea. Il candidato dell’UE, per apparenti ragioni, si è concentrato più da vicino sul rapporto tra l’UE come organismo sovranazionale e l’Italia. I candidati che rappresentano comunità più lontane, come nelle Americhe, hanno risposto affrontando temi più vicini ai cuori e alle menti di quelle comunità, come un riconoscimento più rapido dello jus sanguinis. Il miglioramento del riconoscimento dei titoli di studio italiani, il riconoscimento del ‘made in Italy’ e la prevenzione della fuga dei cervelli sono stati alcuni punti in più. Ricorda, puoi leggerlo in dettaglio su https://airesos.com/elections-2022/

Per quanto riguarda COMITES, questo è stato probabilmente il punto in cui c’era quasi unanimità sul fatto che qualcosa doveva essere fatto poiché il sistema è fondamentalmente disfunzionale. Ma non si ha bisogno del genio di Einstein per capirlo quando la partecipazione alle elezioni del Comites con la percentuale più bassa è ormai la norma. Il problema è perché non possiamo affrontare questo problema una volta per tutte. 

In termini generali, è stato anche riconosciuto che i servizi consolari sono comunità carenti. Le differenze riguardavano principalmente l’approccio migliore. Alcuni candidati propongono più fondi (sempre ovviamente necessari), altri una riforma dei processi (necessaria anche) con una maggiore per la digitalizzazione dei servizi in questione. Per quanto riguarda la digitalizzazione, dovremmo offrire una parola di cautela dal nostro punto di vista. È relativamente facile trasformare i processi esistenti in servizi digitali. Il problema è che se un processo manuale attuale non è user-friendly ma è laborioso e bizantino, trasformarlo in esperienze digitali non aiuta. A volte, tali processi possono essere ancora più complicati e inaccessibili, in particolare per gli anziani e i settori della popolazione più vulnerabili.

È interessante notare che alcuni dei candidati propongono la ricostruzione di un Ministero per i Cittadini Italiani all’estero. Questa proposta ha il nostro sostegno, semmai, da una prospettiva di rappresentanza democratica. In fondo siamo probabilmente l’unica comunità che attualmente non è rappresentata da un ministro anche fosse solo per numeri della nostra popolazione estera.

Questa domanda ci porta al quesito finale. Questo era più controverso; per la maggior parte, c’erano meno proposte concrete. Ma forse invece di scegliere l’opzione facile di questo breve riassunto, dovreste visitare https://airesos.com/elections-2022/ e prendere visonne delle risposte dei candidati in questione.

In conclusione, ciò che più conta è che gli italiani all’estero esprimano la loro opinione democratica con il loro voto, perché questo è l’unico meccanismo che tutti abbiamo per far sentire la nostra voce. Non ha senso lamentarsi della mancanza di servizi se non ci interessa sfruttare i pochi mezzi democratici a nostra disposizione.

 

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