Conti bancari e residenza
Abbiamo assistito recentemente a dei dibattiti anche molto accesi sui nostri canali social riguardo al possesso di conti correnti bancari in Italia da parte di residenti all’estero. Come al solito accade nel nostro paese si tratta sempre di dover interpretare le regole piuttosto che avere una chiara direzione magari anche con specifici divieti.
Nel caso in questione il soggetto che cambi di indirizzo e’ tenuto a comunicarlo al proprio istituto bancario. Al momento la banca constati che la residenza non sia più nel territorio italiano, dovrà provvedere immediatamente a chiudere il conto italiano trasferendolo in uno estero. Questo provvedimento proviene dalle norme antiriciclaggio ed e’ obbligatorio affinché non venga sanzionata la banca stessa.
Come si apre un conto estero?
Solitamente e anche molto più rapidamente il conto si puó aprire di persona in Italia. Alcuni istituti prevedono l’apertura tramite corrispondenza ma con costi notarili e legali aggiuntivi e quindi potrebbe risultare una operazione parecchio dispendiosa. Attenzione non e’ permesso avere un conto estero congiunto, cioè fra un cittadino residente in Italia ed uno all’estero. Le spese per un conto estero sono purtroppo più elevate di quelle di uno per residenti anche perché esiste poca concorrenza fra i vari istituti bancari.
Ma allora e’ proprio obbligatorio?
Abbiamo sentito cittadini che hanno continuato a tenere il proprio conto italiano usufruendo di un indirizzo esistente magari un parente ma ciò non e’ consentito in quanto come abbiamo detto anticipatamente si e’ tenuti a comunicare alla propria banca il cambio di indirizzo e questa dovrà appunto intervenire cambiando la natura conto. Le norme antiriciclaggio sono molto severe ed inoltre il recente decreto prevede anche l’obbligo, con pesanti sanzioni, di dichiarare il proprio trasferimento all’estero, pertanto il congiungimento di tutte queste regole fa sì che indirettamente sussista l’obbligatorietà per chi fosse residente all’estero di avere un conto specifico.