Proposta sconcertante per l’opzione di voto inverso

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Proposta sconcertante per l’opzione di voto inverso

Nel corso della recente audizione davanti alla Giunta per le Elezioni, il Ministro degli Affari Esteri, Luigi Di Maio, ha ipotizzato, tra le altre cose, l’introduzione dell’inversione dell’opzione di voto applicabile ai cittadini italiani residenti all’estero per tutte le future elezioni politiche.

La proposta applicherà il principio già esistente per l’elezione dei COMITES, ovvero, invece di avere un diritto di voto automatico, ricevendo automaticamente la tessera elettorale a patto di essere iscritti all’AIRE, i cittadini dovranno prima richiedere in modo proattivo di votare. Tutti sanno che il sistema inverso è la causa del fiasco dietro l’elezione dei COMITES, quando solo circa il 3% dei cittadini aventi diritto si preoccupa di registrarsi e quindi di votare. Qualsiasi sistema che rappresenti una parte così esigua dell’elettorato è profondamente sbagliato, quindi estenderlo a tutte le elezioni politiche importanti sarebbe dannoso per la già scarsa rappresentanza dei cittadini italiani all’estero.

Senza dubbio, il ministro Di Maio ha letto un compito preparato consegnatogli dai funzionari della Farnesina, che da anni insistono sulla cosiddetta opzione inversa per risparmiare. Evidentemente, l’insignificante partecipazione alle elezioni del COMITES non è bastata a far sì che il Ministero si preoccupasse della rappresentanza politica democratica della popolazione. sei milioni di italiani che vivono e lavorano all’estero, 1 su 10 della popolazione totale del Paese.

AIRE SOS è quindi profondamente preoccupata per lo sviluppo in questione e invita tutti i cittadini a manifestare il proprio disagio ai propri rappresentanti eletti affinché annullino la proposta in questione. La comunità italiana all’estero ha bisogno di più presenza elettorale, non di meno. Un sistema di voto elettronico fornirebbe la soluzione, riducendo i costi e aumentando la rappresentanza democratica.

 

2 commenti

  • Alessandro Lepri

    Perché non usare per il voto applicazioni sicure come quelle usate per trasferire soldi?
    Nelle Filippine gli OFW votano già da tempo con sistemi elettronici.
    Grazie.

    • Maurizio Fantato

      È così è proprio una delle tante domande da porre ai rappresentanti politici come indicato nell’articolo

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