Il governatore della Florida Ron DeSantis non è nuovo alle sfide contro le imposizioni (troppo spesso scientificamente discutibili) delle autorità federali sui vaccini. Non a caso, alla fine della scorsa settimana, la sua amministrazione ha emanato raccomandazioni per il vaccino contro il covidone che sono in
in contrasto con quelli diffusi dal CDC (Center for Disease Control and Prevention).
Con l’aumento dei casi di Covid19 e in previsione della stagione invernale, il CDC ha infatti raccomandato di vaccinare tutte le persone di età pari o superiore ai 6 mesi, spiegando come il nuovo vaccino (approvato appena una settimana fa dalla FDA per “uso di emergenza”) sia efficace contro la maggior parte delle varianti.
Ma, in disaccordo con il CDC, il governatore vede il beneficio della vaccinazione solo per la popolazione di età superiore ai 65 anni; pertanto, non raccomanda l’uso di richiami o vaccini per la popolazione più giovane.
“La vaccinazione rimane la migliore protezione contro i ricoveri e i decessi dovuti al covid19. – ha dichiarato la dottoressa Mandy Cohen, direttore dei CDC – La vaccinazione riduce anche la probabilità di dover soffrire dei sintomi che il covid19 potrebbe causare”.
Ma il dottor Joseph Ladapo, responsabile sanitario della Florida, ha subito ribattuto: “Data l’immunità naturale posseduta da ogni essere umano e le molte domande ancora senza risposta sulla reale efficacia e, soprattutto, sulla sicurezza di questi vaccini, sono del parere che non sia saggio vaccinare la popolazione giovane e non a rischio!”.
Tuttavia, la posizione del governatore della Florida continua a essere criticata e definita “infondata e pericolosa” dal CDC e dalla Casa Bianca, che sottolineano le vite salvate in passato dal vaccino e dal programma federale che lo sostiene.
Va detto che il governatore DeSantis ha sempre riconosciuto il beneficio del vaccino allo scoppio della pandemia e l’altissimo numero di vite salvate grazie al suo utilizzo; tuttavia, ha sempre criticato la somministrazione “a tappeto” del vaccino covid19 a popolazioni più giovani e meno esposte a qualche grave rischio sanitario. È inoltre noto che l’uso di vaccini covid19 è stato associato a un rischio elevato di miocardite (infiammazione del muscolo cardiaco) nelle persone più giovani.
Per quanto riguarda l’approvazione da parte della FDA del nuovo “richiamo” per il vaccino Covid19, Ladapo sostiene che è stata concessa in assenza di una sperimentazione clinica appropriata e specifica; quindi, in sostanza, il governatore DeSantis ha messo in dubbio la credibilità di molte istituzioni federali (dal CDC alla FDA) e dell’intera amministrazione Biden.
Sul fronte opposto a DeSantis si trova Kathy Hochul, governatore di New York; nonostante i casi di Covid19 nello Stato siano solo 2 al giorno per 100.000 abitanti e nonostante un’evoluzione benigna di questi casi, Hochul ha lanciato l’allarme e la sua amministrazione raccomanda la vaccinazione a tutti (dai 6 mesi in su), il prima possibile e senza eccezioni.
Nel pubblicizzare il richiamo, la Hochul è arrivata a dire che si tratta di un nuovo vaccino: “Questo è un nuovo vaccino! – ha detto – non è un richiamo, ma un vero e proprio nuovo vaccino progettato contro nuove varianti”. Pfizer, che è storicamente di casa a New York, grazie!
A questo proposito, la NBC ha intervistato il dottor Paul Offit, esperto di vaccini presso il Children’s Hospital di Philadelphia; l’esperto ha minimizzato i benefici del “richiamo”, affermando: “Con questo richiamo si possono ottenere alcuni mesi di protezione contro una malattia che non è molto pericolosa; quindi, i giovani, che sono stati vaccinati una volta o che hanno già contratto il virus in passato, dovrebbero essere già ben protetti dal covid19”.
Il dottor Dan Barouch, direttore del Centro di virologia e ricerca sui vaccini del Beth Israel Medical Center di Boston, ha replicato: “L’immunità derivante dal richiamo di covid19 scompare dopo circa 5 mesi, mentre l’immunità dall’infezione dura almeno un anno intero; pertanto, i benefici del richiamo sono più significativi nella popolazione più a rischio di gravi complicazioni”.
In Inghilterra e in Australia, i governi hanno deciso di offrire il richiamo solo alle persone di età superiore ai 65 anni e a quelle più giovani che possono essere considerate vulnerabili e a maggior rischio di complicazioni.
In Italia, il Consiglio del “Calendario per la vita” ha emesso le sue raccomandazioni; il Consiglio è composto dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, dalla Società Italiana di Pediatria, dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, ecc.
In conformità con la Circolare Ministeriale del 14 agosto 2023, il Consiglio Direttivo “raccomanda la somministrazione del vaccino a tutta la popolazione di età superiore ai 60 anni e ai soggetti affetti da malattie corniche o immunocompromessi che comportano un aumentato rischio di malattia grave”.