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ELEZIONI 2022

Il 25 settembre l’Italia eleggerà un nuovo governo. Per la comunità italiana all’estero, questa è un’altra occasione per esprimere la propria scelta di politiche, anche se questa volta nell’ambito di una rappresentanza molto ridotta. Le recenti riforme parlamentari hanno drasticamente ridotto il numero degli eletti da 12 a 8 alla Camera bassa e da 6 a 4 al Senato. Con 5 milioni di elettori all’estero, questa non è esattamente una straordinaria rappresentanza democratica, secondo noi.

Come si vota?

I cittadini iscritti all’AIRE voteranno per posta. Le schede elettorali saranno inviate entro la prima settimana di settembre e dovranno essere restituite all’ufficio consolare competente entro il termine del 22 settembre per lo spoglio dei voti da inviare all’Italia. L’elenco completo dei candidati è disponibile qui http://www.italoeuropeo.com/2022/08/24/elezioni-politiche-2022-ecco-tutte-le-liste-dei-candidati-allestero/

Il diagramma seguente del London Comites ti aiuterà con il processo in questione.

Istruzioni voto 2022

Informazioni sui candidati

Per aiutarti a scegliere il candidato di tua scelta, questo è ciò che abbiamo fatto:

a) abbiamo cercato in diverse banche dati gli indirizzi email dei candidati. Purtroppo pochissimi erano disponibili pubblicamente, ma abbiamo fatto del nostro meglio per cercare tra varie fonti, anche inviando messaggi sui social media (principalmente senza risposta)

b) abbiamo quindi inviato un’e-mail a tutti i contatti disponibili spiegando che daremo a tutti la possibilità di affrontare quattro argomenti di interesse per la comunità italiana

c) le risposte che ora pubblichiamo sono quelle che abbiamo ricevuto finora. Non c’è alcun tentativo di influenzarti.

Le domande che abbiamo posto

Ad ogni candidato, indipendentemente dal suo partito politico, sono state poste le stesse domande di seguito:

Domande

1. Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all’estero.
2. Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?
3. L’accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all’estero, soprattutto quelli che vivono lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?
4. E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all’estero? Molti si sentono alienati dalla percezione – giusta o sbagliata – che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

Giuseppe Stabile

Candidato alla Camera dei Deputati per l’Europa

Andrea Di giuseppe

Candidato alla Camera dei Deputati per il Nord/Centro America

Federico Quadrelli

Candidato alla Camera dei Deputati per l’Europa

Angelo Di Pietro

Candidato Camera dei Deputati Europa

 

Vito De Palma

Candidate for the Chamber of Deputies for South America

LE RISPOSTE

 

Candidato: Guseppe Stabile

Partito: FDI

Area: EUROPE

 

Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all'estero.

– REVISIONE NORMATIVA IN MATERIA DI ASSISTENZA SOCIALE E SANITARIA, FISCALE PER COMBATTERE LE ATTUALI DISPARITÀ DI TRATTAMENTO E DEGLI ACCORDI BILATERALI NEL SETTORE ECONOMICO, CULTURALE E PROFESSIONALE MIGLIORANDO ANCOR DI PIÙ LE POSSIBILITÀ INTRODOTTE DAL DIRITTO COMUNITARIO. TRA ITALIA E SPAGNA FINALMENTE GIUNGERE ALL’ACCORDO BILATERALE CHE INTRODUCA IL DIRITTO DI DOPPIA CITTADINANZA.
– EFFICACI E SNELLE PROCEDURE DI INCENTIVO AL RITORNO DEI TALENTI LAVORATIVI: 1/10 delle risorse attualmente destinate per il Reddito di cittadinanza dovrà essere utilizzato per istituire il REDDITO DI RITORNO per aiutare economicamente tutti i residenti AIRE che ritornino in suolo patrio per i primi 12 mesi;
– ABOLIZIONE IMU SULLA PRIMA CASA PER TUTTI I CITTADINI RESIDENTI AIRE E DELLE ADDIZIONALI REGIONALI E COMUNALI;
 – POTENZIAMENTO SERVIZI CONSOLARI E SNELLIMENTO PROCEDURE PER ACCEDERVI: più digitalizzazione nei rapporti cittadino/consolato anche istituendo, con appositi accordi bilaterali, il mutuo riconoscimento dei certificati d’identità digitale del Paese ospitante (es. lo SPID riconosciuto dal Consolato spagnolo in Italia e il certificato digitale spagnolo dal Consolato italiano nel Regno spagnolo).

Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?

Da un lato abbiamo l’inversione dell’opzione del voto (cioè quel procedimento con cui l’elettore deve comunicare la propria volontà di votare), misura introdotta a suo tempo dal PD. Dall’altro lato una totale assenza di strumenti operativi che non permettono di fare la differenza. In genere, dopo una prima galoppata entusiastica si finisce col seguire la medesima orbita delle precedenti esperienze con l’esaurirsi per perdita di slancio e raggiunti limiti fisici.
Proporrò che i cittadini AIRE abbiamo un diritto di elettorato attivo “reale” ricevendo il plico elettorale automaticamente a casa senza più doverne far richiesta. Questa misura farà crescere senza dubbio la conoscenza di questo importante organo di rappresentatività ed anche la curiosità nel seguire durante i mesi le proprie attività con spirito di proposizione e controllo.

L'accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all'estero, soprattutto per chi vive lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?

Se abbiamo i Consoli Onorari a disposizione usiamoli e mettiamoli veramente in condizioni di operare. Tuttavia, occorre rivedere la Circolare 3 del MAECI in ordine alle prerogative e la nomina delle figure in oggetto.
L’accettazione dell’incarico da parte della figura onoraria dovrebbe impegnare la stessa a svolgere prioritariamente tale compito e non essere giustificata dal fatto che non essendo retribuita può consentire al soggetto principalmente la sua attività privata.

E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all'estero? Molti si sentono alienati dalla percezione - giusta o sbagliata - che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

Una volta si diceva che l’Italia non è un paese per giovani, adesso non lo è neanche per i pensionati. La politica ha sempre banalizzato tale aspetto parlando di movimenti fluidi e circolari delle persone.
Chi parte dal Belpaese lo fa principalmente per trovare condizioni di vita migliori e dignitose, e se le trova difficilmente ritornerà in Italia.
Altro che circolarità!
Bisogna ripartire su nuove basi, una rivoluzione culturale, per troppo tempo la politica si è rivelata miope e sorda fino, e questo è evidente, alla cecità.

Candidato: Andrea Di Giuseppe

Partito: FDI

Area: North and Central America

Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all'estero.

Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?

Ho vissuto in prima persona la macchinosa elezione del Com.It.Es., un esempio lampante di burocrazia e disorganizzazione. Per partecipare al voto bisognava iscriversi a una speciale lista in tempi molto stretti e il portale per farlo non funzionava correttamente e spesso arrivavano mail di risposta contraddittorie che riportavano nell’oggetto l’avvenuta iscrizione mentre nel testo chiedevano di ripetere l’operazione. A questo aggiungiamo i mancati controlli a monte sui candidati e le problematiche venute a galla in seguito sull’ineleggibilitá di alcuni di loro. È necessaria una profonda riforma che dia accesso a tutti gli aventi diritto al voto, senza iscrizioni a inutili liste ad hoc (che rappresentano anche una spesa inutile oer i contribuenti) e controlli minuziosi sui candidati.

L'accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all'estero, soprattutto per chi vive lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?

Ho massimo rispetto per i consolati e chi ci lavora ma è sotto gli occhi di tutti che molte domande rimangono inevase e che le risposte ai problemi della nostra comunità non sono tempestive. Sono un imprenditore e se un processo produttivo necessità di 5 persone ne metto 5 e mi assicuro di avere pronti dei sostituti in caso di imprevisti. La rete consolare è sottodimensionata, non ha un numero sufficiente di impiegati e alcuni di questi necessiterebbero di una formazione più approfondita.  Vanno potenziati senza indugio ma chi ci lavora deve essere preparato. Inoltre, bisogna lavorare a un’erogazione dei servizi più veloce. L’Italia è famosa per la burocrazia ma quanto accade all’estero a volte rasenta la vergogna.

E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all'estero? Molti si sentono alienati dalla percezione - giusta o sbagliata - che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

Tanto noi quanto i migranti abbiamo lasciato i nostri paesi alla ricerca di una vita migliore. Sono viaggi simili, fatti di sogni, realizzati o infranti, sacrifici, difficoltà di inserimento in nuove realtà per cultura e lingua. La differenza è che il nostro percorso è avvenuto nella legalità mentre quello dei migranti víola continuamente le leggi italiane. Questo problema, di competenza del Viminale, non è mai stato preso di petto, e, personalmente, non mi sento di invidiare chi è arrivato su un barcone in Italia né lo reputo più tutelato di noi ma sia chiaro che chi arriva in Italia deve rispettare le nostre leggi, senza se e senza ma. Bisogna comunque distinguere e separare le cose. Lasciamo le questioni dei migranti agli Interni e agiamo in Parlamento per risolvere i problemi di noi italiani all’estero: la Farnesina e i consolati si devono mettere davvero al servizio di noi che viviamo lontani dalla patria. Sono abituato ad affrontare i problemi, a non vivere di invidie o guardare gli altri, e a realizzare i miei sogni. Ho scelto di candidarmi per portare la mia esperienza al parlamento e tagliare con i miei connazionali quei traguardi che da decenni noi italiani all’estero abbiamo visti lontani per incapacità di chi ci ha fatto promesse e non mantenuto, di chi si è riciclato di legislatura in legislatura senza ottenere risultati.

 

Federico Quadrelli

Candidate: Federico Quadrelli

Partito: PD

Area: EUROPE

 

Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all'estero.

Il mio programma politico è ampio, vi invito a leggerlo sul mio sito www.federicoquadrelli.eu/elezioni22. Ci sono questioni relative alle politiche per gli italiani e gli italiani all’estero, ma anche quello che noi, proprio come italiani e italiani all’estero, possiamo dare al Paese. Le tre questioni urgenti per italiani e italiani all’estero sono senza dubbio (1) la questione della tassazione, quindi IMU, TARI, che è un nodo da affrontare; (2) poi l’intero capitolo sui servizi consolari, la digitalizzazione già in atto, l’accessibilità a quei servizi da parte degli utenti, ma anche la tutela del lavoratore. Si dimentica spesso che i dipendenti consolari sono lavoratori e vanno tutelati: con l’aumento delle pratiche a fronte dello stesso personale, se non addirittura una riduzione del personale, si ha un impatto molto negativo sulla loro qualità di vita e quindi può risentirne anche il servizio. Infine, un tema che collego alla formazione, ovvero investire nella lingua e cultura italiana all’estero come strumento strategico per la promozione sociale, culturale ma anche economica del Paese, include anche gli investimenti nel bilinguismo per la seconda e la terza generazione.

Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?

Su questo sono molto d’accordo: l’inversione dell’opzione, cioè l’obbligo di pre-registrarsi per votare è sbagliata e va abolita. Questo rendeva tutto insostenibile, anche per chi avrebbe votato volentieri. C’è quasi la sensazione che si volesse arrivare a questo punto: annientare la partecipazione, svuotare queste strutture di ruolo e di significato. Certo, non è la struttura in sé, ma la qualità degli eletti a fare la differenza. Ma devi rendere il processo significativo e orientato alla partecipazione, non il contrario. Sono convinto che occorrano risorse da investire nei Comites, affinché svolgano veramente il ruolo loro affidato dalla legge. Questo insieme ad un controllo sulla trasparenza nell’utilizzo dei fondi e sulla verifica continua dell’operato di queste strutture. Abbiamo bisogno di una riforma complessiva che sia il risultato di un ampio processo partecipativo.

L'accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all'estero, soprattutto per chi vive lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?

Come dicevo all’inizio, è necessario un cambio di paradigma sulla questione dei servizi consolari. Dopo incontri e riflessioni, ho proposto questi punti: 1) comunicazione centralizzata e accessibile per evitare confusione e incertezza per gli utenti; 2) intervenire sulla disponibilità dei consolati con una razionalizzazione degli strumenti, dalle email ai sistemi online, dal telefono allo sportello, non tutti sono in grado di utilizzare i sistemi online, ad esempio serve anche un’azione informativa, come dicevo in il punto precedente, 3) più risorse per più personale da assumere partendo da situazioni in cui ci sono maggiori carenze, si possono fare anche convenzioni con enti, patrocini e così via per aumentare le pratiche, ma poi chi le lavora? infine, 4) coinvolgere i sindacati perché anche i lavoratori consolari hanno diritti da tutelare. Insomma, ho in mente diverse cose su cui intervenire.

E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all'estero? Molti si sentono alienati dalla percezione - giusta o sbagliata - che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

Contrapporre minoranze e gruppi di persone vulnerabili è un gioco ingiusto che il giusto gioco per dividere la società, crea fratture su cui capitalizzare. Ma non offrono mai una mezza risposta ai problemi delle persone. In effetti, hanno interesse a mantenere aperte le fratture. I migranti non sono un problema. La tutela contro la povertà e l’esclusione sociale deve essere sempre applicata e verso tutti i cittadini e tutti i cittadini. La presenza di persone in fuga dalla fame, dalla guerra e dalle orribili condizioni di sfruttamento non pregiudica il sostegno dato a tutti gli altri. Integrare le persone che vengono da noi significa creare benessere per tutti, per chi arriva e per chi già esiste. Inoltre, chi risiede all’estero ha accesso anche ai servizi dei paesi ospitanti. In Germania, si sa, il sistema di assistenza sociale, sebbene molto burocratico, è efficiente e generoso. La vera difficoltà sta nell’avere accesso alle informazioni, la conoscenza della lingua è spesso una barriera per molti, non solo per gli anziani, ma anche per i giovani. Semplicemente non sanno di avere la possibilità di accedere a determinati servizi. Qui i Comites, così come i patrocini, possono svolgere un grande ruolo informativo e di supporto. C’è già molto, bisogna informare e formare le persone. In modo che abbiano accesso ai servizi di supporto esistenti e possano anche investire in percorsi di riqualificazione per trovare nuovi posti di lavoro. Per gli anziani, è evidente, il tema deve essere incentrato sull’assistenza sociale e sanitaria, contro l’esclusione e la solitudine.

Candidate: Angelo Di Pietro

Partito: +Europa

Area: EUROPE

 

Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all'estero.

La formazione politica “+Europa con Emma Bonino” è una forza europeista e liberaldemocratica che pone al centro del programma elettorale la difesa dei diritti umani.
+Europa significa anzitutto Europa dei diritti e delle libertà, uno spazio in cui le diversità siano considerate un valore aggiunto e le responsabilità individuali sempre ribadite, dall’inizio alla fine della vita della persona. Rimuovere gli ostacoli alla piena parità dei diritti e dei doveri è uno dei compiti della Repubblica e delle istituzioni europee.
Nel nostro programma proponiamo di rafforzare i diritti degli italiani all’estero e di migliorare i servizi amministrativi per chi vive lontano dall’Italia.
Proponiamo di sostituire la retorica dei cervelli in fuga con la mobilità dei talenti, facilitando il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche professionali in Europa, attraverso accordi bilaterali e la riduzione delle tempistiche per il mutuo riconoscimento, in modo tale da permettere ai professionisti italiani di poter lavorare all’estero senza la necessità di continue valutazioni dei titoli di studio e delle qualifiche e viceversa di poter studiare all’estero e di poter rientrare in Italia per poter esercitare la propria professione.
Inoltre, come secondo punto del programma proponiamo di tutelare e promuovere il nostro prezioso patrimonio italiano in tutta Europa, valorizzando i nostri artigiani, ristoratori e piccoli imprenditori, che sono i primi ambasciatori dell’Italia all’estero, vigilando sui “falsi” prodotti italiani e sostenendo gli enti che si occupano di imprenditoria italiana all’estero ai fini di proteggere il “made in Italy”.
Come terzo punto, proponiamo di migliorare i servizi per gli italiani all’estero, snellendo la burocrazia semplificando e digitalizzando i servizi amministrativi pur garantendo l’accesso ai servizi tradizionali a chi ne avesse bisogno, migrando quanti più servizi possibili su piattaforme online e utilizzare la tecnologia ad identificazione sicura dell’utente, come SPID, per firmare procure e altri atti legali. Nel 2021 +Europa ha ottenuto l’utilizzo dello SPID per sottoscrivere i referendum. Ci batteremo per estenderlo ad altre procedure legali, fino all’esercizio del diritto di voto per gli italiani all’estero e per i fuori sede.

Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?

Gli elettori all’estero sono soggetti a quattro diverse leggi elettorali per partecipare alle elezioni politiche, regionali, amministrative e dei Comites. In Parlamento giacciono da anni progetti di legge sulla più che necessaria riforma del voto all’estero. Noi di “+Europa” proponiamo di riformare e rafforzare la rappresentanza degli italiani all’estero armonizzando le diverse leggi elettorali in modo da facilitare il voto e garantire la maggiore sicurezza delle procedure di voto. Per favorire la partecipazione ai Comites è necessario dare la possibilità di votare a tutti i residenti all’estero senza dover ricordarsi di dover chiedere di votare come avviene oggi.

L'accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all'estero, soprattutto per chi vive lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?

Per molti italiani all’estero è una situazione frequente quella di dover percorrere diverse centinaia di chilometri per poter raggiungere un Consolato e di dover rispettare liste di attesa molto lunghe. Occorre pertanto snellire i processi amministrativi per erogare servizi agli italiani ed attivare dei servizi con erogazione online. Inoltre, occorre localizzare degli uffici temporanei a cadenza mensile in altre città estere in cui vi è una significativa presenza di italiani, in modo tale da facilitare l’accesso ai servizi del Consolato anche ai cittadini italiani che si trovano lontano dai Consolati.

E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all'estero? Molti si sentono alienati dalla percezione - giusta o sbagliata - che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

+Europa è sempre attenta alla tutela dei diritti degli esseri umani, senza distinzioni di appartenenza di nazione, di razza e di religione.
Non bisogna alimentare false distinzioni, la tutela dei diritti è e deve essere a beneficio di tutti.
La comunità italiana all’estero necessità di essere maggiormente informata sulle tutele e sulle misure che l’Italia ha messo a disposizione per loro. Spesso un’errata o carente forma di comunicazione può generare dei sentimenti contrastanti, ma ad esempio in tema di sanità gli iscritti AIRE hanno a disposizione la Tessera Europea Assicurazione Malattia (TEAM) che permette di usufruire delle prestazioni sanitarie all’estero, secondo le normative vigenti nei singoli Paesi (Unione Europea, Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera), dando diritto all’assistenza di un medico, di una struttura sanitaria pubblica o convenzionata, alle stesse condizioni dei residenti in Italia.

Candidate: Vito De Palma

Partito: FDI

Area: South America

 

Raccontaci i tre punti principali del tuo programma politico a tutela degli interessi dei cittadini italiani all'estero.

a) Difendere ed estendere lo Ius Sanguinis, eliminando quegli aspetti chiaramente anticostituzionali che discriminano alcuni italiani per esempio in base alla data di nascita della madre, ed aprendo anche i termini per a coloro che hanno perso la cittadinanza quando la doppia era proibita e che non hanno potuto approfittare della “finestra temporale” prevista a suo tempo;

b) Affinché la applicazione dello Ius Sanguinis sia effettiva, occorre potenziare il funzionamento dei Consolati, che di fatto creano un “collo di bottiglia” che impedisce l’applicazione ampia di questo diritto e che si riflette anche sui restanti servizi consolari. In alcuni paesi, un cosa così semplice come rinnovare il passaporto può avere attese di mesi se non di anni. Tale potenziamento potrebbe realizzarsi con l’assunzione di personale locale, ovviamente appartenente alla comunità italiana e potrebbe finanziarsi con il semplice incremento delle pratiche portate a termine.
c) Diffusione della cultura italiana attraverso la DAD: corsi di lingua, di storia dell’arte, di storia, di geografia, gratuiti ed online. Nel caso dei corsi di lingua, utilizzare un sistema interattivo che permetta la valutazione dello studente, esame finale e consegna di un diploma, che possa servire all’alunno stesso per certificare la sua conoscenza della lingua al momento di cercare lavoro presso aziende italiane.

Molti residenti si sentono non rappresentati dai Comites, come dimostra la bassa affluenza alle urne. Ciò è in parte dovuto al contorto processo di voto per quelle elezioni. Quali sono i tuoi piani?

Il sistema di voto dei Com.It.Es è francamente antidemocratico. La nostra proposta è quella di avanzare rapidamente verso il voto elettronico, perché anche il voto generale per posta non offre sufficienti garanzie di trasparenza ed è estremamente costoso.

L'accesso ai servizi consolari essenziali può essere un problema per molti italiani all'estero, soprattutto per chi vive lontano da un consolato o semplicemente per la lunga lista di attesa. Qual è la tua proposta?

La risposta a questa domanda è implicita nel punto b della risposta alla prima domanda

E la tutela dei diritti dei cittadini italiani anziani e vulnerabili che vivono all'estero? Molti si sentono alienati dalla percezione - giusta o sbagliata - che il governo italiano tenga più ai migranti in Italia che a loro, anche se indirettamente, la comunità italiana ha sempre contribuito fiscalmente alla nazione.

È fondamentale offrire agli italiani all’estero la copertura sanitaria in patria. Bisogna eliminare ogni ostacolo al ritorno in patria di chi desideri farlo (attualmente chi rientra non può usufruire dell’assistenza dell’INPS, per esempio), ed anzi incentivare questo ritorno per raddrizzare la curva demografica italiana, pericolosamente negativa.  La proposta è quella di destinare le risorse che attualmente si destinano alla immigrazione più o meno clandestina (che dovrebbe essere bloccata alla radice, eventualmente anche con un blocco navale) al rimpatrio del sangue italiano all’estero.