MINISTERO DEGLI ESTERI CITATO IN TRIBUNALE DA CITTADINI ITALIANI

PETIZIONE

Riformare il sistema elettorale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero per assicurare trasparenza e maggiore responsabilità democratica.

La rappresentanza degli italiani all’estero passa attualmente attraverso differenti organismi, i COMITES nelle varie nazioni, poi il CGIE (Consiglio generale degli italiani all’estero). Mentre il primo viene regolarmente eletto dagli Italiani registrati all’AIRE, il CGIE è composto da 43 componenti eletti da solo circa duemila grandi elettori e 20 membri nominati direttamente.

Contrariamente ai COMITES che dispongono di fondi limitatissimi, Il CGIE ha a sua disposizione l’uso di fondi milionari erogati dall’Italia attraverso la Farnesina con lo scopo di “tutelare e valorizzare i connazionali espatriati oltre a promuovere complessivamente il sistema culturale e commerciale italiano”.

La carenza di democraticità nella composizione del CGIE insieme all’inerzia della burocrazia ministeriale centrale e periferica ha creato una “casta” di addetti autoreferenziali che gestiscono risorse notevoli a nome degli italiani all’estero ma in una totale assenza di valutazione del loro operato.

I sottoscritti appoggiano il ricorso promosso da Andrea di Giuseppe (USA), Stanislao Filice (Malta), Duilio Dottarelli (Tailandia), accolto dal Tribunale Ordinario di Roma e che sarà discusso dall’Avv. Carmine Manzione e dall’Avv. Donniacuo il prossimo 2 maggio al cospetto del Giudice Crisafulli, allo scopo di porre un termine a questa situazione ed assicurare una rappresentazione democratica equa, con elezioni accessibili a tutti gli italiani regolarmente residente all’estero, in accordo con i dettami della nostra Costituzione.

Perché firmare la petizione?

Invitiamo tutti i connazionali in Italia e all’Estero a sostenere la nostra iniziativa.

Un gran numero di firme sulla petizione ci aiuta a mostrare alle autorità politiche e ai dirigenti ministeriali che continuano a non interpretare correttamente il valore delle rappresentanze sia dei Com.It.Es. che dello stesso CGIE, che un consistente numero di persone sta supportando la nostra richiesta e crede nell’importanza del tema che stiamo presentando.

La firma acquista un valore SIMBOLICO e di sostegno all’iniziativa.