Da Treviso a Miami: l’impero culinario di Graziano Sbroggio

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Nel vivace panorama culinario di Miami, Graziano Sbroggio ha trasformato un sogno giovanile in una realtà fiorente. Il ristoratore di una piccola città della provincia di Treviso ora presiede un impressionante portafoglio di undici stabilimenti, impiega 350 persone e funge da appassionato ambasciatore per l’autentica cucina italiana nello stato del sole americano.

“Ho sempre sognato di avere i miei ristoranti-una catena di dieci era il sogno ricorrente,” riflette Graziano, il cui viaggio è iniziato a 27 anni quando ha lasciato il ristorante di campagna della sua famiglia in Italia per le sconosciute prospettive di Miami Beach. Senza parlare inglese o spagnolo, ha fatto un salto di fede dopo un incontro fortuito con un cliente dell’industria del mobile che ha suggerito il trasferimento durante un periodo particolarmente irrequieto nella vita di Graziano.

La sua storia di Miami è iniziata con un solo ristorante, che si espande gradualmente in tre località lungo Lincoln Road, la vivace zona pedonale di South Beach. “Il periodo più difficile è stato il passaggio da un ristorante a tre”, ammette. “Dopo il terzo ristorante, sembrava più una progressione naturale.” Questa crescita strategica ha sfidato le statistiche tediose del settore della ristorazione americano, in cui circa l’80% dei nuovi stabilimenti chiude entro il primo anno
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Il segreto del suo successo duraturo? “Servizio e qualità del cibo”, afferma senza esitazione Graziano. Piuttosto che perseguire sofisticata cucina a cinque stelle, ha costruito la sua reputazione su “l’esperienza genuina di cibo fatto in casa-generoso, onesto, e con i migliori ingredienti possibili.” Questa filosofia ha raggiunto la sua massima espressione in “Salumeria 104”, un concetto incentrato sui salumi italiani presentati in un’atmosfera rustica che si è dimostrata così vincente da essere esteso a quattro sedi in dodici anni, e l’obiettivo è quello di arrivare ad aggiungere altri 6 sedi di questo marchio da solo, nei prossimi 4 anni.

Anche se non ha mai avuto una formazione formale come chef, la passione di Graziano risiede nell’esperienza olistica del ristorante-in particolare il marketing, la finanza e l’emozione di lanciare nuovi locali. “Vedo l’apertura di un nuovo ristorante come la gestazione di un nuovo bambino”, spiega. “La prima sera in cui il nuovo ristorante è pieno zeppo di ospiti è come il battesimo del bambino.” Recentemente, il suo focus si è spostato verso la ricerca di luoghi esistenti per rilanciare, respirando nuova vita in spazi stabiliti.

In qualità di Presidente della South East USA Chamber of Commerce, Graziano abbraccia il suo ruolo di ambasciatore per l’Italia, utilizzando esclusivamente prodotti italiani e mantenendo partnership interamente italiane. “Mi sento come un promotore dell’Italia negli USA”, dice orgoglioso, anche se riconosce che il successo ha richiesto adattamento. “Questo paese ti dà molte opportunità, ma molti falliscono perché possono essere testardi. Invece di imporre le nostre usanze, dobbiamo capire le loro usanze, e poi possiamo portare la nostra esperienza, il desiderio sincero di lavorare e l’umiltà.”

L’approccio americano al servizio clienti ha influenzato principalmente la sua filosofia aziendale. “Il concetto di servizio prima-nel mio settore, il servizio clienti è re”, osserva, notando il contrasto con i ristoranti in Italia, “dove il cibo potrebbe essere eccellente ma il servizio meno.”

Guardando alle tendenze future, Graziano prevede una biforcazione nel settore della ristorazione. “Il ristorante medio-basso fine scomparirà a causa dei costi sempre crescenti del lavoro,” egli prevede. “Prevarrà il concetto di self-service (wine bar), in contrapposizione al servizio a cinque stelle molto esclusivo.” Egli osserva anche come i social media hanno trasformato la cena in esperienze condivisibili: “Prepariamo il tiramisù a tavola, qualcosa che i nostri clienti amano filmare e condividere con i loro amici.”

Nonostante i suoi successi professionali, a 62 anni, i pensieri di Graziano a volte si rivolgono verso casa. “Con il passare degli anni, non mi vedo in questo paese come un uomo più anziano” confessa. “I miei amici in Italia dedicano più tempo alle attività sociali. Non mi vedrei mai qui a Miami senza lavoro.”

Il suo orgoglio per l’eredità italiana risplende nella sua cena di fantasia, dove servirebbe specialità regionali come trippa, sopressa, radicchio di Treviso e merluzzo con polenta, a un incontro eclettico di leader mondiali tra cui Giorgia Meloni e il presidente Trump. “Sono sicuro che, dopo un buon pasto abbondante, saranno anche in grado di mettere da parte le loro differenze”, dice con il caratteristico stile diplomatico italiano.

Per i giovani italiani che contemplano carriere internazionali, Graziano offre una saggezza pratica nata dal l’esperienza: “La specializzazione oggi è fondamentale-non essere generalista. Solo specializzandosi si può avere successo, e promuovendo il Made in Italy con la spada sguainata, offrendo di educare sui nostri prodotti.”

Il viaggio di Graziano Sbroggio da Treviso a Miami esemplifica lo spirito imprenditoriale che ha portato generazioni di italiani al successo all’estero, unendo l’orgoglio culturale con la capacità di adattamento, gli standard perfezionisti con un pragmatismo imprenditoriale, e, soprattutto, la ferma convinzione che la qualità autentica troverà sempre il suo pubblico, anche su coste lontane.


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